L’HIV è ampiamente riconosciuto come l’agente causale dell’AIDS in cui la conseguenza principale dell’infezione è la deplezione della popolazione cellulare bersaglio che porta all’immunosoppressione ed alle infezioni opportunistiche. Il virus dell’HIV è un virus ad RNA ed appartiene alla sottofamiglia delle Lentivirinae. Come tutti i Retrovirus il genoma dell’HIV è costituito da tre geni fondamentali (gag, pol, env) racchiusi tra due sequenze non codificanti proteine, definite long terminal repeats (LTR). Su questa struttura base l’HIV possiede un corredo di geni addizionali a funzione regolatoria ed accessoria (tat, Nef, Vif, Vpr, Rey, U). Il recettore cellulare dell’HIV è la molecola CD4, già nota agli immunologi prima dell’AIDS in quanto marker di membrana di un sottotipo di linfociti T a funzione helper/inducer. Una volta dentro la cellula l’RNA virale è convertito in molecole di DNA, tramite l’attivazione della trascrittasi inversa, che in parte si integrano nel genoma ospite ed in parte persistono in forma libera (provirus). Due specie di HIV sono in grado di infettare l’uomo: l’HIV-1 e HIV-2. HIV-1. Il virus HIV-1 è più virulento e facilmente trasmissibile ed è la causa della maggior parte delle infezioni da HIV a livello globale. Invece l’ HIV 2 è meno facilmente trasmissibile ed è più facilmente riscontrabile nelle regioni Africane.