Mycoplasma hominis è un microrganismo che popola il tratto genitourinario di alcuni uomini e donne, specie di quelli sessualmente attivi. La sua presenza in queste sedi può avere sia significato commensale (non crea alcuna sofferenza o disturbo) che patologico. In quest’ultimo caso, il Mycoplasma hominis è comunemente implicato nella genesi della vaginosi batterica e della malattia infiammatoria pelvica, insieme a Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorrhoeae. Come tale, il Mycoplasma hominis può causare infertilità, aborto spontaneo, endometriti, salpingiti, rottura precoce delle membrane, infezioni corion-amniotiche e scarso sviluppo del neonato. Nel maschio può invece determinare infertilità, uretriti, prostatiti e pielonefriti. Dal momento che questo microrganismo viene spesso isolato insieme ad alti agenti infettivi, il suo grado di patogenicità è comunque incerto. Il trattamento utilizzato per debellare l’infezione da Mycoplasma hominis si avvale di antibiotici che interferiscono con la sintesi proteica, come l’azitromicina e la doxiciclina.